Chi è particolarmente sensibile alla realtà ai temi ambientali e delle risorse dà ormai per scontato, sulla base di una mole immensa di evidenza scientifica, che se non cambiamo rapidamente i nostri stili di vita e il nostro modo di produrre e consumare, e se non riduciamo i nostri numeri, la nostra civiltà collasserà e la stessa sopravvivenza dell’umanità sarà a rischio. Esiste però un’altra possibilità, anche se meno probabile: che gli “ottimisti” abbiano ragione e che all’ultimo momento delle soluzioni tecnologiche rendano possibile ottimizzare ancora l’uso delle risorse e salvarci dal disastro senza nemmeno sacrificare le comodità a cui siamo abituati. Potremmo crescere ancora economicamente e demograficamente, come molti, forse la maggioranza, auspicano. Anche se questa previsione si avverasse, ed è molto improbabile, sarebbe necessariamente una buona cosa? In che mondo ci troveremmo a vivere? Sarebbe un mondo orrendo, coperto di città e agricoltura intensiva, in cui non ci sarebbero più foreste o spazi selvaggi, in cui vivremmo impilati l’uno sull’altro e di tantissime specie animali e vegetali che oggi ci incantano non rimarrebbe che il ricordo. Magari, disabituati alla vera bellezza e sempre più compressi, ci consoleremmo con quel poco che rimane: cani, gatti e canarini. Continua a leggere →