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La vedovanza

Mi sono accorta che in alcuni siti la mia raccolta di poesie La vedovanza risulta “non disponibile”. È un peccato; di tutte le cose che ho scritto, è forse quella che ha suscitato le reazioni più forti in assoluto. È uscita nel 2014, quindi ormai dieci anni fa; negli anni a seguire queste poesie sono state recitate, lette da attori, illustrate.

Ho deciso quindi di mettere in vendita le mie copie di questa raccolta anche online, tramite ebay e comprovendolibri.it. Forse lo farò anche per gli altri titoli, per dare a chi vuole comprare da me, ma senza entrare in contatto con me direttamente, la possibilità di farlo (in realtà su comprovendolibri.it dovete scrivermi lo stesso, non se ne esce. Su ebay no). Altrimenti restano i soliti canali, naturalmente. Su richiesta posso anche fare una dedica.

Dobbiamo essere più forti noi

Parlavo ieri con un amico del conflitto a Gaza e di tutto quello che ne sta conseguendo a livello internazionale; il mio amico ha usato questa espressione che condivido, purtroppo: “qui si vede la legge del più forte”. Non c’è diritto internazionale, legge, idealismo, persino coerenza e logica che tenga: qui conta solo chi ha dalla sua le armi, i soldi, e i politici giusti dei paesi giusti. L’America, soprattutto, ma anche altri stati, quali la Germania (guarda un po’), stanno dando uno spettacolo indecente. Solo un esempio, di un fatto che riguarda anche noi, come membri dell’Unione Europea: la Germania ha deciso di impedire l’ingresso nel paese al dottor Ghassan Abu-Sitta, chirurgo plastico, che era stato invitato a un evento sulla Palestina come medico e testimone di quello che succede a Gaza. Non paghi, hanno fatto lo stesso anche al noto politico greco Yanis Varoufakis, decidendo che nemmeno lui in Germania avrebbe messo piede; e pochi giorni fa, mentre il dott. Abu-Sitta si trovava nell’areporto Charles De Gaulle, in attesa di presentarsi al Senato francese dove era stato invitato a parlare di Gaza, gli è stato detto che la Germania lo aveva bandito da tutta l’area Schengen e quindi è stato sbattuto fuori anche da lì e deportato in Gran Bretagna, paese di cui è cittadino. Sono l’unica a pensare che sia assurdo che qualche politico tedesco si svegli la mattina e decida a nome di un intero continente chi può o non può entrare in Europa? Chiaramente questo episodio è meno tragico dei bambini maciullati e fatti morire di fame apposta a Gaza, ma è naturale che le due cose siano collegate: si impedisce a chi ha visto di dire la verità, la si cerca di nascondere. In nome del fatto che la Germania avrebbe imparato la lezione dal nazismo… ma forse non nel modo che intendono loro. Essere il secondo fornitore di armi a Israele e arrestare quelli che hanno qualcosa da ridire, fossero pure ebrei, non è certo il modo giusto di non ripetere gli errori del secolo scorso. Anzi, sembra sempre di più una replica di un copione già visto…

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Il vitello d’oro

Il genocidio a Gaza e i massacri e le espulsioni nella Cisgiordania sono ancora in corso, e non dobbiamo distogliere l’attenzione. Sono contenta che molti studenti nelle università italiane protestino e mi preoccupa la repressione nei loro confronti.

Ieri ho letto questo articolo di Naomi Klein, in occasione della Pasqua ebraica, e mi ha commosso fino quasi alle lacrime. Tanti anni fa ho sentito parlare Naomi Klein – canadese, ebrea, famosa critica della globalizzazione e dell’imperialismo americano – a Montreal, dove studiavo, e mi ha colpito molto la sua eloquenza. Montreal ha una importante comunità ebraica – Leonard Cohen è un altro suo famoso esponente – e mi ricordo che nella mia università il giornale degli studenti, quando riceveva poche lettere, per attirare l’attenzione scriveva qualcosa di provocatorio su Israele e scatenava un putiferio. Rispondevano anche molti ebrei antisionisti. Noi ogni tanto andavamo a mangiare in un ristorante ebraico, che faceva cucina degli ebrei dell’est Europa, e spesso nei tanti ristoranti e tavole calde arabe – libanesi soprattutto – che riempivano la città. A Montreal si trovava il cibo migliore di ogni angolo del mondo. E gli echi del conflitto in Medio Oriente arrivavano fin là.

Con le sue parole Naomi Klein mi ha ricordato che anch’io sono cresciuta con le storie della Bibbia; che anch’io, diventando adulta, ho avuto occasione di riflettere sia sulle cose che non condividevo sia sulla grande saggezza che contiene. Saggezza a cui miliardi di esseri umani, che piaccia o no, ancora si rivolgono per avere risposte.

Le cose che ci dividono sono le stesse che ci uniscono. Il sionismo di oggi somiglia più al nazismo che all’ebraismo. Tanti ebrei lo hanno capito. Tanti sono solidali con i palestinesi proprio in nome della fede ebraica o di quello che per loro significa essere ebrei – conoscere il dolore e la speranza, porsi domande, studiare, cercare la verità, essere fedeli a se stessi ovunque ci si trovi. Non saremo mai tutti uguali e non la penseremo mai tutti allo stesso modo. Smettere di massacrarci a vicenda usando questo come scusa è un obiettivo ancora troppo lontano. Nessuna guerra di religione è mai solo una guerra di religione; ma quando qualcuno si alza in piedi e dice: ‘non nel mio nome’, è un grande passo in avanti.

Alla Clemente

Vedendo che il lavoro sul mio libro procedeva a rilento, mi è venuta l’idea di traslocare dalla poltrona al tavolo. Ci sono molti e sconosciuti legami tra corpo e mente, e anche la postura ha un suo ruolo psicologico (vi è mai capitato di provare sensazioni diverse dal solito quando mettete abiti che vi costringono a un portamento particolare, o schiacciano certi punti del corpo?). A seguito di questo spostamento di quattro metri mi sono finalmente messa a scrivere più in fretta, lavorando “alla Clemente”*. Ho trovato una persona, che Dio la benedica, disposta a leggere e controllare le mie bozze; il testo è lungo ma ci siamo quasi: per aiutarmi a finire prima possibile, sta leggendo “a spromba tutto”**.

Sembra che io abbia anche trovato il modo di fare una copertina senza spendere “Lira di Dio”***.

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Armi

Va di moda, di questi tempi, dire che le armi non servono, che più ce n’è, peggio è. Magari fosse così! Magari l’essere umano fosse tale da riuscire a mettersi d’accordo con i propri simili sempre e comunque senza usare la forza… E invece c’è sempre qualcuno che decide di usare violenza dove prima non c’era, e chi la subisce può solo scegliere tra arrendersi o difendersi, ma non può controllare, se non in minima parte, le azioni di chi l’ha aggredito.

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Tu tramontis

Buona domenica delle Palme a tutti!

Avevo promesso che avrei condiviso della musica friulana con voi, quindi comincio.

Tu tramontis è una canzone popolare friulana, e questo è tutto quello che so dirvi con certezza, per il momento. Riascoltando questa versione, dei Mitili FLK, mi sono resa conto che io la sapevo con un testo leggermente diverso (da dove l’ho preso? sto indagando); facendo una veloce ricerca online ho scoperto che risalirebbe a un periodo più tardo di quello che credevo io, al Settecento. E che mentre io davo per scontato che fosse una canzone di protesta, altri ne danno un’interpretazione diversa. Probabilmente è una distinzione artificiosa; amore, malinconia, allegria e rabbia possono stare tutti in una canzone sola, così come nella vita. Questa per me è una canzone teatrale, cinematografica; mentre la sento vedo le scene. È molto bello sentirla dal vivo.

Dannati boomers

Tempo fa, ho scritto che l’eredità andrebbe abolita (qui il post). Magari con qualche sistema compensativo per far andare agli “eredi” la casa di famiglia, perché non la perdano, e poi redistribuire tutto il resto. Lo penso ancora ma, come tante cose che andrebbero fatte, funziona solo se si fanno anche altre cose contemporaneamente. In ogni caso l’eredità si sta abolendo da sola, ma non nel modo che proponevo io.

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Illustratori?

Il libro è quasi finito (ed è lunghissimo).

Mancano alcune revisioni, l’impaginazione, delle decisioni per quanto riguarda la casa editrice, e la copertina. Solitamente ho un’idea piuttosto chiara di che copertina voglio, e ognuna ha un significato legato al libro. Ogni volta qualche persona gentile, solitamente non del mestiere, ha collaborato per aiutarmi a realizzare la mia idea. A questo link potete vedere tutte le copertine dei miei libri, in ordine temporale dalla più recente.

Questa volta però non ho un’idea precisa nè qualcuno a cui chiedere. In qualche modo si farà, ma siccome nella mia scrittura e nella sua presentazione cerco sempre di collaborare con qualcuno, come ad esempio degli attori per le letture o disegnatori per le poesie, magari questa potrebbe essere l’occasione per farlo di nuovo. Qualcuno di voi conosce degli illustratori, dei disegnatori, non già famosi, a cui secondo voi potrei chiedere? Preferibilmente locali? Se sì fatemi sapere. Altrimenti, mi arrangio in qualche modo come al solito!

Grr brum

A un certo punto, uno deve anche cercare di dosare le arrabbiature oppure vive male. A quanto pare, Salvini ha preparato una riforma del Codice della strada che sarà discussa in Parlamento a breve ed è una porcata (che strano). La FIAB l’ha già ribattezzata “Codice della strage”. Sono loro gli esperti, per cui questo è il link se volete approfondire.

Io il sangue cattivo me lo faccio già tutti i giorni in questa città infestata dalle macchine e soffocata dal rumore e dall’inquinamento, dove gli automobilisti danno quotidianamente prova di arroganza, pigrizia, disattenzione e aggressività a livelli tali che io penso non sia solo colpa della stronzaggine individuale, della cultura cittadina (la sgarberia è forse la caratteristica più tipica degli udinesi) e della vita stressante contemporanea, ma anche dell’effetto che fa alle persone il mezzo in sè. Nessuno è così stronzo quando va a piedi. Io continuo a non salire sulle auto e a vivere lo stesso, vorrei dire anche a vivere bene, se non fossi circondata dalle auto degli altri!

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Decrescita unica soluzione

Eccola, la transizione ecologica, eccola, la sostenibilità! Dodici ettari di terreni agricoli da destinare a un impianto fotovoltaico installato da una società di Milano (oltre al danno la beffa). Con anche una nuova linea elettrica da costruire, ovviamente. In una zona verde molto bella (per ora) a nord di Udine.

Per favore firmate la petizione: https://www.change.org/p/blocchiamo-il-progetto-del-parco-fotovoltaico-a-leonacco-basso-ud?signed=true

Per completezza, qui il link in cui l’azienda ci spiega quanto sarà sostenibile questa porcata. Hanno anche fatto un sito apposta, per quanto mi riguarda il classico caso di excusatio non petita, accusatio manifesta.

Oggi ho anche scoperto che la scalinata in sassi del paese carnico in cui vivevo, praticamente l’unica cosa bella che fosse rimasta, sarà tolta e sostituita dall’asfalto per aumentare il numero di parcheggi e rendere più agevole il passaggio alle macchine. La vecchia fontana storica aveva fatto la stessa fine (tolta per fare parcheggi), e anche un altro pezzo di scalinata di sassi, eliminato prima che io arrivassi. Per non parlare dei vari cortili cementificati negli anni in cui ero lì. “Era un presepe”, mi ha una volta detto di questo paese un uomo che ci aveva vissuto nell’infanzia. Bè, adesso di sicuro non lo è più.