TPL

Ovviamente, visto che c’è la crisi e tanta gente non può più permettersi l’automobile, la Regione e la Provincia tagliano il servizio di trasporto pubblico. La Regione dà la colpa alla crisi, la Provincia alla Regione e il Comune alla Provincia e alla Regione, che tra l’altro sono di segno politico opposto rispetto all’amministrazione udinese. Quel che dice Pizza è vero, ma è anche vero che il comune, volendo, potrebbe istituire corse aggiuntive. Ma non lo fa. Ci ha provato con un prolungamento della Linea 1, organizzato malissimo e quindi fallito.

I soldi, però, volendo si trovano. Per non ripetermi, non vi dirò di quanto costa un parcheggio o una nuova corsia dell’autostrada, o quell’abominio della ripavimentazione di via Mercatovecchio; di quanto prendono certi manager pubblici, e quali sono i costi indiretti, economici, sanitari e sociali, dell’utilizzo dell’auto privata. Nonostante i regolari pomposi proclami, questi politici non vedono al di là del loro naso. Vi dirò un’altra cosa: per passare un fine settimana a Lubiana, ho cercato treni o corriere che mi permettessero di partire venerdì e tornare domenica sera. È IMPOSSIBILE. O bisogna partire a orari senza senso, o fare giri assurdi per cittadine che comunque i giorni festivi non sono servite. Non si può andare con mezzi pubblici a Lubiana, la capitale dello stato più vicino. Un giorno veramente comprerò un mulo.

3 risposte a “TPL

  1. Pensa che a Napoli e provincia ci sono luoghi *non* raggiungibili se non con l’auto (a meno di non voler fare pellegrinaggi o usare la bici o impiegare tempi biblici).

    Questo, a mio avviso, è uno dei deterrenti più forti alla tentativo di eliminazione dell’auto dalla propria gestione familiare: fino a quando saremo «costretti» ad usarla, non potremo mai farne a meno.

    E pensare che barca varcare il confine per trovare soluzioni di questo tipo. Oppure così

    Le tue proposte non sono pura utopia, perché ci sono tanti luoghi in cui oramai sono realtà acclarate (e funzionanti).

  2. E invece nel nuovo piano regolatore di Udine ogni autorizzazione ad edificare prevede il suo bel corredo di parcheggi… che scarsa lungimiranza.
    Bisogna agire da entrambe le parti: le amministrazioni devono essere spinte a fornire mezzi pubblici, i cittadini a usarli a meno che non sia davvero impossibile. E per quanto riguarda i pellegrinaggi, non voglio rendere impossibile la vita di nessuno e so che Napoli è enorme, quindi forse non è un buon esempio, però nella mia relativamente piccola città ho scoperto che il diavolo non è mai brutto come lo si dipinge, e certe distanze che a piedi sembrano incolmabili non sono poi così spaventose una volta che inizi a camminare…

  3. Aggiungo che in Friuli, ma non solo, ci sono delle situazioni per cui se non hai l’auto non vivi, gli anziani in particolare che si trovano nei paesini sono completamente tagliati fuori. Tra l’altro sono spesso anche pericolosi al volante, oppure non nelle condizioni di guidare, il che complica ulteriormente la situazione.
    A questo punto bisogna riflettere su come si è gestito il territorio, il lavoro, il rapporto con la terra, la mobilità, i servizi, tutto. Non si può pretendere di costruire case dove ci pare e piace, ma bisogna anche ricordarsi che se si svuotano i piccoli centri di ogni servizio, o se si abbandona la terra alle strade o alla speculazione edilizia, i risultati sono questi.

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