Consiglio vivamente, a chi non l’avesse ancora vista, questa puntata di Report sulla “corsa alla terra”. Contiene tanti degli elementi che rendono questo mondo così ingiusto: una concezione di economia separata dalle risorse e dalla terra, basata invece sulla moneta (una fluttuante convenzione) e sulla speculazione; l’assurda promessa di ‘creare lavoro’ come compensazione di ogni ruberia, come se la gente avesse bisogno di un generico ‘lavoro’ anziché di cibo e altri beni essenziali; e le cazzate che insegnano nelle facoltà di economia da cui escono persone che decidono i destini del mondo – sto iniziando a convincermi che l’economia sia la teologia della nostra era.

Mi spiace che Milena Gabanelli tragga solo alla fine le logiche conclusioni: bisogna cambiare il sistema di trasporti. Io aggiungerei: consumare meno su tutti i fronti, fermare la crescita della popolazione, puntare all’autosufficenza almeno alimentare, e tenersi l’economia vicina, così da poterla controllare. Gli africani o abitanti dei paesi cosiddetti in via di sviluppo subiscono il trattamento descritto nello speciale non solo per quanto riguarda i biocarburanti o il cibo da portare nelle nuove città futuristiche della penisola araba, ma anche per altri prodotti che importiamo, persino i più superflui come fiori o mangimi per animali.

5 risposte a “

  1. Per il rallentamento della crescita demografica bisogna aumentare il livello di scolarizzazione e fare campagne massicce sulla contraccezione (oltre ai sistemi per evitare la trasmissione di malattie veneree). Il tutto sarebbe possibile se non ci fosse la questo tipo di mafia: http://win.libertaepersona.org/dblog/articolo.asp?articolo=1181

  2. A chi non ha paura di tesi veramente scomode, consiglio La posizione della missionaria di Christopher Hitchens, in cui critica aspramente Madre Teresa di Calcutta (e sinceramente mi convince, anche se lui come pensatore non mi piace molto). Quando le viene chiesto se non ci siano troppi bambini in India, lei risponde: no, non ce ne sono mai abbastanza.

  3. Sarà anche una mia mania o fissazione – chiamatela come vi pare – ma da quel che ricordo dell’inchiesta di Report, emergeva abbastanza chiaramente che la corsa alla terra fosse conseguenza soprattutto di operazioni speculative da parte di multinazionali, col beneplacito e finanziamento della Banca Mondiale e dell’IFC (International Finance Corporation). E’ quello che succede se tutto il potere passa nelle mani di banche (anche se ‘mondiali’!) e dei mercati: le banche devono erogare finanziamenti, altrimenti non lavorano, e i mercati devono speculare sulle commodities (anche alimentari), altrimenti non lucrano. La oramai nota bolla alimentare non è che l’ennesima di una lunga serie: solo nell’ultimo secolo ne sono ‘esplose’ almeno 5; io dal vivo ho assistito soltanto alle ultime tre, la crisi finanziaria asiatica, quella della «new economy» e l’ultima dei «subprime». Guarda caso sono tutte nate a Wall Street, singolare coincidenza.
    I grandi gruppi finanziari individuano un nuovo settore che abbia un certo appeal per gli investitori; iniziano così a investire a lungo termine sborsando poco e niente; il mercato si accoda loro e li segue negli investimenti per semplice avidità e la bolla si espande esponenzialmente – iniziano i primi guadagni!; quando però i tempi sono maturi e il mercato è saturo, gli investitori cedono il passo: i più scaltri iniziano addirittura a vendere allo scoperto, così da ricavarci anche dalle perdite dei titoli (sic!) e dall’esplosione della bolla, di cui sono dunque in tal modo corresponsabili. In questo gioco ci guadagnano tutti: banche, speculatori, piccoli investori; ci vanno a perdere (di brutto) solo gli ultimi, quelli a cui resta acceso il cerino in mano, quelli che si ritrovano con i titoli-spazzatura o le obbligazioni della banca (o del paese) in default.
    Che lo facciano gruppi di delinquenti davanti ai pc di un trader o di una banca (la cui unica differenza coi borseggiatori sono gli abiti firmati e la laurea prestigiosa) può anche essere comprensibile per me; ma quando a farlo sono istituzioni internazionali, come l’FMI o l’IFC, o addirittura i governi di stati sovrani, allora mi si contorcono le budella e immagino che per come gli staranno girando a Karl Marx, da Highgate starà scavando un tunnel sotterraneo in giro per il mondo che al confronto «Napoli Sotterranea» è l’aborto di formicaio di un’unica formichina con le zampette tutte slogate.
    Come al solito grazie per la segnalazione, Gaia.

  4. haha ottima la metafora finale!
    sì, report puntava il dito sulla speculazione, però siccome lo sfruttamento ai danni di certi paesi (es. quelli dell’africa subsahariana) o gruppi sociali (es. contadini) è reale, io vedo in questi meccanismi perversi anche la necessità per una parte di mondo di mantenere lo stile di vita a cui è abituata a spese di un’altra parte di mondo, o l’illusione di non doverlo mai cambiare (toh, hanno scoperto i biocarburanti! siamo di nuovo salvi!) – anche perché lo stiamo vedendo adesso quali sono le conseguenze del togliere alle popolazioni europee e nordamericane quello che hanno avuto fino adesso, materialmente parlando… la terra inizia a tremare!
    non dimentichiamo poi i “consigli”, o meglio “ordini”, di istituzioni come la banca mondiale, in cui purtroppo c’è anche gente in buona fede, ma totalmente ingabbiata in teorie economiche che con il mondo vero non hanno nulla a che fare

  5. Tornando al discorso di Ivan: il punto è che io non sono per niente d’accordo con l’atteggiamento della chiesa cattolica riguardo a preservativi e contraccezione, ovviamente, però in un senso molto stretto hanno anche ragione loro: effettivamente se tutti avessero solo rapporti sessuali post-matrimonio e monogami vita natural durante, di aids non ce ne sarebbe molto in giro (di bambini sì, ma per loro vale ancora il ‘crescete e moltiplicatevi’, e questo fa rabbrividire). Il punto è che ciò è assolutamente irrealistico. Ma a chi spetta fare campagne di salute pubblica e di sensibilizzazione sui rischi di malattie veneree e sovrappopolazione, senza per questo dire a ognuno con quante persone può andare a letto? Ai governi e alle popolazioni stesse. Insomma non penso sia solo colpa dei cattolici (o dei musulmani) se questo non avviene, ma anche di chi lascia il vuoto che loro colmano.
    (Infatti l’articolo curato “dall’amico Tommaso” non era neanche del tutto irragionevole, in molti punti.)

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