le donne

Io sinceramente non volevo scrivere di questo argomento, perché mi ha schifata e nauseata abbondantemente. Però l’altro giorno al lavoro mi è capitato due volte di sentirne parlare e di ripetermi: devo fare qualcosa. La prima volta, delle persone descrivevano una pubblicità di pannelli solari, con una donna nuda sopra, o qualcosa del genere. Non molto dopo, un ragazzo reggeva in mano un giornale su cui era pubblicizzata una stufa con un’altra donna nuda, e scherzava: “secondo voi danno anche questa?”

Ora vi invito a guardare questo video che denuncia l’uso del corpo femminile nelle pubblicità -una serie di immagini a cui siamo purtroppo abituati, ma che viste tutte insieme fanno impressione, nausea, e rabbia. L’obiezione più comune è: ma che male c’è a far vedere belle ragazze? Innanzitutto queste non sono genericamente “belle ragazze”: sono donne la cui bellezza corrisponde ad un canone limitato e limitante, non certo rappresentativo della donna o anche della bellezza femminile nella sua totalità. Il messaggio è: se non sei alta, magra, tonica, e se non hai un seno abbondante, non sei bella (per non parlare di tacchi a spillo, vestiti succinti, ecc). Queste donne sono tutte uguali, negano la possibilità di una bellezza che non sia la loro. In secondo luogo, chiediamoci: perché solo corpi femminili? Rispondere che il corpo femminile è più bello è un cliché. Un corpo bello è bello, maschile o femminile che sia. Il punto è che la nostra società, e parlo soprattutto di Italia, continua a vedere la donna come un oggetto del piacere sessuale, e l’uomo come beneficiario di questo piacere.

Stiamo parlando di immagini, ma le immagini condizionano il modo di vedere la realtà, e così facendo arrivano ad alterare i rapporti sociali. Io me ne sono accorta nella mia esperienza quotidiana. Viene considerato lecito, anzi figo, per gli uomini, parlare delle donne in termini che io considero altamente offensivi. Non mi faccio illusioni, certo: è sempre successo. Ma ora come ora mi sembra di vivere nel regno della pornografia istituzionalizzata. Se è lecito per l’uomo più potente del paese fare continuamente battute sull’avvenenza delle “sue” donne, e umiliare pubblicamente donne non belle proprio in quanto non belle (politici stranieri, Rosy Bindi…); se la televisione ci propone continuamente il modello di donna bella e oca (o alternativamente bella e isterica); se la pubblicità ci bombarda di corpi e pezzi di corpi femminili in pose di estrema disponibilità sessuale, allora vuol dire che tutto questo va bene. E questo non nella nicchia della pornografia, che a me non piace ma che posso anche capire, ma ovunque: in tv, sui cartelloni per le strade, in parlamento, e quindi anche nelle chiacchere al bar. A me capita sempre più spesso di trovarmi con amici, anche amici di una vita, e vedere la conversazione andare a parare sempre lì: figa quella, mi scoperei quell’altra, guarda che tette, perché non mostri le tette, perché non la dai. Questo è diventato normale. Magari lo fanno anche davanti alle proprie fidanzate, cosa che qualsiasi donna troverebbe offensiva, soprattutto se fatta in questi termini altamente volgari, da mercato delle vacche proprio.

Io, come donna, non ne posso più. Innanzitutto, non ne posso più di venire trattata come oggetto sessuale, non io Gaia Baracetti, ma io come ragazza, io come tante altre. Questo non è lusinghiero: è umiliante. C’è un modo di apprezzare la bellezza di una persona, nella sua interezza che comprende anche il carattere, il modo di muoversi, e poi c’è questo, che è ridurla quasi a cosa, a pezzo di carne da misurare e soppesare. E non pensate che non ci siano altre conseguenze ancora. Se gli uomini (eterosessuali) sono addestrati a vedere le donne come ce le mostrano i media, che conseguenze avrà questo per i nostri diritti sul lavoro, nella famiglia, in politica? Pensate che non cambino i rapporti interpersonali? Sono anche stufa del vedere questi argomenti prevalere su altri più seri.

La pornografia generalizzata che è diventata prassi nelle relazioni sociali e nella cultura di massa denuncia una mancanza di altri argomenti, interessi, passioni. Il sesso tette-e-culi in bella mostra, quindi il più basso, il più banale che ci sia, secondo me maschera il vuoto tremendo di persone che non hanno nient’altro da dirsi o a cui pensare. Io non dico di essere proibizionisti, di pretendere che una donna si copra, che è l’estremo opposto dello stesso modo di ragionare. E’ proprio questo il punto: bisogna eliminare questa malizia, questo voyerismo, concepire la sessualtà come libertà delle persone in un rapporto paritario, e rimettere al centro del dibattito pubblico, della vita, dell’immaginario, le cose che contano veramente.

5 risposte a “le donne

  1. Tommaso D'Odorico

    Ehi Gaia,
    bellissimo post! Sono assolutamente d’accordo.
    Come hai detto tu, questo maschilismo e machismo di fondo e’ probabilmente sempre esistito, ma forse c’era, in fondo, un po’ di vergogna a mostrarsi troppo espliciti in certi commenti. Ora come ora visto tutto quello che ci propinano tv/stampa/giornali/pubblicita’ (come hai ben descritto) e vista l’attitudine e i sottotesti della classe politica al governo, e in particolar modo l’uomo piu’ potente del paese, beh, oramai questa seppur minima vergogna e’ completamente sparita. Oramai e’ tutto normale, accettato… E certo! Se un presidente del consiglio (volutamente in minuscolo) si permette certi commenti considerandoli i suoi argomenti migliori contro le avversarie politiche, beh, cosa vuoi che l’intero paese faccia? Seguire l’esempio, ovvio!
    La cosa che mi rattrista di piu’ fra l’altro e’ la gente che lo applaude. Mi ricordo il video di quella tristissima battutaccia su Mercedes Bresso a una convention del PdL ai tempi delle regionali, la platea e’ scrosciata in un boato! Capisco che ci siano i buffoni a questo mondo, ma la cosa piu’ avvilente e’ che ce ne siano tanti che gli vanno dietro.

    Due cose giusto per aggiungere al tuo pezzo

    1)
    Due mesi fa, mentre ero a Udine, ci hanno messo nella buca delle lettere un cartellino pubblicitario consegnato ‘a mano’ da un artigiano di Pasian di Prato che, cercando lavoro, proponeva lavori di risistemazione di muri/tetti e pulizia di muretti/lastricati ecc. Questo biglietto da visita aveva, in bella mostra, una idropulitrice tenuta in mano da, sorpresa sorpresa, una donna mezza nuda, scosciata e con una posa che non era proprio da “Vengo li e ti idropulisco”.
    L’ho trovato di una volgarita’ indisponente, anche se avessi avuto bisogno di lavori in casa, anche se quel tipo mi avesse proposto un prezzo imbattibile, e anche se degli amici me lo avessero raccomandato, beh, una pubblicita’ cosi’ e’ decisamente off-putting! (e non c’entra il fatto che sia gay, anche se fosse stata l’immagine di un uomo nudo mi avrebbe dato alquanto fastidio comunque).
    Cioe’: che tristezza! Cosa c’entra la donna nuda con le ristrutturazioni di immobili?? Dimmi come lavori, mostrami foto dei tuoi lavori, spiegami nel merito perche’ dovrei affidarmi a te. Invece, come dicevi tu, probabilmente nell’epoca della pornografia istituzionalizzata, magari tanta gente pensera’ “Guarda che figa, sto qua lo chiamo subito”. Very sad.

    2)
    Io credo che tuttavia questa cosa sia molto legata a certe pulsioni tipicamente maschili. Tu facevi riferimento a conversazioni con tuoi vecchi amici che diventavano a volte imbarazzanti.
    Beh, se posso fare un parallelo, questa cosa peggiora, e spesso di molto dal mio punto di vista, fra gay. Premetto che, pur essendolo, non ho molti amici gay e sto con le persone con cui sto bene e basta, e le persone che sento speciali e con cui condivido delle cose (e forse e’ una coincidenza il fatto che quasi tutte queste persone che considero “amiche” siano etero). Pero’ a volte mi capita di trovarmi con diversi ragazzi gay, magari perche’ William il mio coinquilino invita suoi amici a cena, o perche’ il suo moroso li conosce e a volte quando si esce si portano dietro amici comuni ecc.
    Io in genere mi sento alquanto in imbarazzo, i commenti su altri ragazzi che passano per strada, o conoscenze comuni, forse sono pure peggiori del “guarda che tette” “perche’ non la dai” che citavi tu. Il livello di doppi sensi e di riferimenti piu’ o meno velatamente sessuali e’ altissimo. Soprattutto fra conoscenti “laschi” (gli amici veri amici si comportano in genere un po’ diversamente). A volte pure quando parlo io, e dico cose serie assolutamente senza doppi sensi, mi accorgo di scatenare risolini perche’ qualcuno coglie doppi sensi ogni 20 parole.
    Ovvio non voglio generalizzare troppo, ma spesso e’ cosi’.
    Con questo volevo dire che probabilmente e’ qualcosa di molto maschile di per se’, come se fosse in un certo senso un istinto innato a vedere un po’ tutto rispetto al sesso e al corpo (che sia di donne o di uomini), dall’idropulitrice, alla stufa alla nuova ferrari.
    Probabilmente la societa’ e il vivere civile dovrebbero educare al rispetto e all’incanalamento di queste pulsioni in modo tale da non disturbare gli altri e da non sfociare nel cattivo gusto. Allo stesso modo in cui, nel caso qualcuno ci faccia un torto, abbiamo superato il periodo dell’ “occhio per occhio, dente per dente” con coltelli e pistole, ma ci avvaliamo invece di tribunali, giudici, leggi e sanzioni.
    Considerando questo semplice parallelo (le righe appena scritte), stiamo effettivamente vivendo in un’epoca di individualismo sfrenato, dove le regole sono soltanto costrizioni e inutili impicci, giudici e leggi sono criminali e dove a nessuno piu’ importa tanto delle conseguenze delle proprie azioni (da quelle ambientali a quelle sociali a tutto, si, sono luoghi comuni forse, pero’ credo molto di tutto questo sia vero e stia peggiorando giorno per giorno). Beh, considerando questo, non mi sorprende che questo senso di impunita’ si trasferisca pure agli ambiti piu’ personali come appunto quelli interpersonali/sessuali, dove degli amici si sentono perfettamente in diritto di pronunciare i commenti piu’ tristi e offensivi anche di fronte alle amiche.
    Anche qui, il riferimento alla classe politica al governo e’ scontato.

    Ho scritto tantissimo, ops!
    E’ solo che mi piace il tuo blog e mi piace come scrivi. Non ho letto il tuo libro visto che non sono in Italia, e non l’ho ordinato via internet perche’ la spedizione internazionale costava 12 euro, mi terresti per favore da parte una copia cosi’ magari ci facciamo un caffe’ sotto Natale e facciamo lo scambio?

    Spero che le cose ti vadano bene,
    in bocca al lupo per tutto,
    stammi bene

    Tommaso ‘Education’ (mi mancano quei tempi! 2 anni ormai :(((

  2. haha grazie tommaso (sì che te la tengo una copia!)
    il discorso sulle pulsioni è complesso. io personalmente penso che nella sessualità, come in tanti altri campi, ci sia sempre una componente individuale, e una sociale, il che spiega sia il fatto che in una stessa epoca ci siano persone che si comportano diversamente, sia che comunque certi comportamenti siano più o meno prevalenti volta per volta.
    non penso si tratti di maschi e di femmine, perchè ci sono uomini a cui questo atteggiamento ripugna, e donne che invece fanno lo stesso. e molte persone che si piegano a un comportamento o all’altro perchè lo vedono come prevalente o quasi richiesto, anche se magari si “sentirebbero” di agire diversamente. siamo molto condizionabili.
    io non penso ci sia qualcosa di male, ovviamente, nel parlare di sesso o nel fare doppi sensi di per sè, in certi contesti, quando è un argomento tra i tanti, o un modo di sdrammatizzare. quello che mi dà fastidio è il COME, il vedere persone come pezzi di carne, uomini o donne che siano, e in generale mi esaspera la sessocrazia tipica del nostro tempo. siamo OSSESSIONATI dal sesso perchè ne siamo continuamente bombardati, perchè è ovunque, nelle pubblicità, nei media, nei libri… io penso che ci sia un grande vuoto che si riempie facilmente così. una situazione sana sarebbe quella in cui ogni persona vive la propria sessualità, casta o promiscua che sia, nella chiarezza e nel rispetto degli altri, e nella consapevolezza delle conseguenze (se agisco così, succede così, ecc), come tutte le altre cose della vita del resto. ora invece il sesso è un’ossessione collettiva e un tic sociale, un default, anche, quando non si sa di che parlare -perchè tanta gente non ha veramente nient’altro.

  3. Tutto vero e condivisibile quello che scrivete!
    Ora dico la mia di (bella, a detta di tutti) donna di mezza età, single.
    Gli uomini ci provano con me anche se sono dichiaratamente impegnati, questo non li trattiene minimamente.
    Anche se non di sicuro sono una civetta, anzi a volte li spavento un po’ (forse anche per il mio lavoro) alcuni uomini si sentono a volte diciamo “in dovere” di fare degli approcci.
    Mi sembra impossibile desiderare di avere un’amicizia con un uomo (a meno che non sia un vecchio amico) senza essere fraintesa.
    Questo è molto squallido, anche perchè quello che mi offrirebbero gli uomini è veramente poco e quindi per me inaccettabile: un po’ di compagnia (prevalentemente sessuale) ogni tanto.
    Perchè così poco? Chiaramente perchè, per un rapporto “importante”, preferiscono una ragazza.
    Qui mi tolgo un sassolino dalla scarpa e spero che non me ne vogliate se denuncio le donne più giovani di me col loro comportamento: molte di esse si offrono molto facilmente in cambio di quasi niente e poi si lamentano se gli uomini sono spaventati, confusi, incapaci di scegliere e di decidere, ambigui (in tutti i sensi: parlo degli uomini eterosessuali che preferiscono i trans alle donne).
    Di fronte a tanta indiscriminata offerta di donne, cosa deve fare un uomo?
    Certo non desiderare quella donna che non glielo permette, visto che si offre con tanta rapidità!
    E poi sento queste donne, magari non proprio le stesse ma altre, donne giovani che meriterebbero avere un rapporto stabile e lo vorrebbero ma sono magari lasciate da un giorno all’altro da un uomo che, senza nessuna moralità , ad esempio si allontana senza spiegazioni da un momento all’altro, com’è successo a una ragazza che conosco, perchè in fidanzato in questione, alla vigilia dell’acquisto di una casa insieme e dopo anni di fidanzamento, vuol essere libero, non vuole impegni, non è sicuro ecc. ecc.
    Cosa possiamo fare noi donne? Recuperare un uso corretto del nostro corpo, non andare con tutti con la facilità con cui lo fanno certe ragazze d’oggi, selezionare le persone con cui avere un rapporto sessuale che sia ragionato e consapevole.
    Non possiamo certo influire sul comportamento sessuale del cavaliere (volutamente con la c minuscola), ma possiamo comportarci sessualmente noi in modo chiaro: meglio sole che in cattiva compagnia, in compagnia cioè di uomini che ci vogliono poco e male e che meriterebbero non averci per niente.

  4. Bell’articolo.
    Oggi, venerdì 8, a proposito ho trovato qualcosa di somigliante in rete.
    http://www.beppegrillo.it/

  5. grazie a tutti per i commenti, anche se no ho notato che alla fine si rischia di finire nel racconto delle proprie vicende personali e lì ognuno ne ha di diverse. io volevo parlare di immaginario collettivo, e di come l’immaginario si traduca in comportamenti quotidiani che sminuiscono le persone, siano essere donne (ridotte a oggetto), o uomini (anche, oppure sotto pressione a causa dei continui giudizi riguardo la loro prestanza sessuale, perché le vittime del maschilismo non dimentichiamo alla fine sono tutti, una società paritaria non giova solo alle persone prima svantaggiate)

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